venerdì 28 marzo 2014

CONCORSO HELLSGATE CHRONICLES - Racconto #10

TI HO DESIDERATO TANTO
di Debora Scarico

«Vieni Lucas, andiamo dove nessuno potrà disturbarci» lo invitò Maya.
Quella festa era troppo caotica per i suoi gusti, aveva bisogno di un posto dove starsene tranquilla insieme al suo nuovo compagno. Si erano conosciuti da poco ed entrambi si erano iscritti alla stessa accademia, anche se frequentavano corsi diversi. Lui, giovane e affascinante, le era piaciuto al primo sguardo. Maya desiderava passare tutta la serata in stretta intimità con Lucas, dopotutto era la festa degli innamorati. Erano stati invitati a un raduno di coppiette organizzato da alcuni studenti della stessa scuola. Il proprietario della villa, dove i ragazzi stavano festeggiando, aveva devoluto l'immobile all'accademia, per ospitare le attività organizzate dagli studenti stessi. La ragazza si era aspettata che a un certo punto della serata ogni coppia si sarebbe appartata senza dare troppo nell'occhio, ma al contrario si era rivelata una vera e propria orda, un ammasso di corpi saltellanti a ritmo di musica. Maya non voleva questo, il suo obbiettivo era un altro.
«Dove vorresti andare?» le domandò il giovane studente.
«Ovunque, purché lontano da loro!» rispose la ragazza. «Non ho intenzione di passare la serata in mezzo a questo bordello!»
«Bé, se devo essere sincero nemmeno io ho intenzione di passare la serata in quel modo!» affermò Lucas.
«E come la vorresti passare?» chiese Maya con un pizzico di maliziosità.
«Tu che dici?» ribatté il ragazzo fissandola con uno sguardo discutibile.
Salirono al piano superiore di quella lussuosissima villa. C'erano molte stanze lungo il corridoio e si precipitarono verso la prima. Il giovane aprì la porta, e vi entrò dopo la compagna, chiudendosela alle spalle. Il maestoso letto, in stile vittoriano, suscitò stupore negli occhi dello studioso che rimase imbambolato ad ammirarne lo splendore. Maya lo prese per mano e lo invitò a seguirla su quel giaciglio.
«Che fai, perdi tempo?» ridacchiò la studentessa.
«Chi, io? Scherzi?» rispose Lucas.
La ragazza lo fece sdraiare sul letto. Prese, da una tasca dei suoi pantaloni, dei lacci di cuoio che si era portata dietro per l’iccasione e legò i polsi del compagno alle sponde del letto. Era lei a condurre il gioco, Lucas glielo permetteva. Gli sbottonò la camicia, il partner chiuse gli occhi in attesa di sentire il tocco delle sue dita sulla pelle. Lei gli fece dono di quel piacere, ma non lo fece durare a lungo…
Con una mano accarezzò il petto nudo del compagno, e con l'altra tirò fuori dai jeans un coltello a serramanico. Appoggiò la lama affilata sul petto di Lucas e, con una perfezione chirurgica, tagliò il tessuto epidermico del giovane che avvertì nell’immediato il dolore pungente, spalancando gli occhi. Un grido riempì l’aria. Maya vide il malcapitato sobbalzare sul letto, l'espressione sul viso pieno di ansia e incredulità, dei rivoli di sangue cominciarono a fluire dalla ferita. Lo sventurato prese a dimenare le gambe ancora libere obbligandola ad allontanarsi da lui, ma la ragazza era decisa a vincere quella battaglia e lo pugnalò con brutalità su una coscia L'urlo di Lucas oltrepassò le pareti di quella stanza, ma lei sapeva che i lamenti del giovane non sarebbero mai stati uditi al piano di sotto, tutto quel frastuono provocato nell'enorme salone era una perfetta copertura.
«Maledetta!» gridò Lucas.
Lo fissò deliziata, ma sapeva che doveva sbrigarsi, quella festa non sarebbe durata ancora per molto, doveva porre fine a tutto il prima possibile. Prese a pugnalarlo con ripetizione su tutto il corpo, uccidendolo. La coperta del letto si tinse di un rosso scarlatto. Con le dita penetrò nella ferita sull'addome e la aprì con estrema freddezza. Afferrò le viscere liberandole sulla coperta del letto, infilò una mano nella cassa toracica e ne uscì imbrattata di sangue, con il cuore del ragazzo fra le dita. Fissò per l'ultima volta il viso del suo amante, poi contemplò l'organo estratto da quel corpo straziato e gioì della sua vincita.
«Eccoti finalmente, ti ho desiderato tanto...»

BIOGRAFIA AUTORE
DATI
NOME: Debora
COGNOME: Scarico
E-MAIL: liberadicreare@libero.it
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NOTE BIOGRAFICHE
Nata a Milano, ha sempre amato leggere libri fantasy e l'arte in ogni sua forma. Nasce come illustratrice/disegnatrice, ma anche sceneggiatrice di fumetti e adora poter scrivere, raccontare. Un suo breve racconto è stato pubblicato nel Dicembre 2012, in un'antologia di racconti Natalizi.
Ha frequentato un biennio presso la Scuola del Fumetto di Milano, dal 2008 al 2010.
Ha partecipato a diversi concorsi di illustrazione/fumetto, vincendone un paio:
* Pubblicazione di una breve storia a fumetto in un'antologia edita da edizioni Tiligù.
* Nel 2011 si è classificata 1° nella Cat. Senior, al concorso di fumetto di Tricase Comics, Lecce.
* Una sua illustrazione è stata pubblicata sul Messaggero all'interno di un articolo.
* Alcune sue illustrazioni sono state pubblicate all'interno di una trilogia Fantasy, dello stesso autore, editi da Il Ciliegio Edizioni.
* Nel 2012 pubblicazione di una tav. a fumetto all'interno di Speechless Magazine n° 0, rivista online. LINK
* Menzioni varie.
* Di prossima pubblicazione per l'antologia “Sono una Strega”, tre poesie e due illustrazioni, edita da GDL.
* Di prossima pubblicazione, un suo pensiero da condividere, per l'antologia “Condividi un'emozione” edito dalla Butterfly Edizioni.
* Nel 2013 pubblicazione di un suo breve racconto Free, edito da La Mela Avvelenata BookPress; LINK
* Una sua illustrazione è stata inserita nel romanzo “Il Falco di Maggio” di Elisabetta Bricca, edito da La Mela Avvelenata * Di prossima pubblicazione un fumetto; LINK e un suo racconto all'interno dell'antologia U.I.L. entrambi editi da La Mela Avvelenata BookPress.

VOTO E RECENSIONE: ★★★☆☆ (3)
a cura di Susan Mikhaiel
Sintassi: 2
Forma: 4
Contenuto: 2

La sintassi è po’ caotica, principalmente per via della punteggiatura da rivedere.
La forma è ok, forse qualche shiftata in più non avrebbe guastato.
Il contenuto sarebbe stato pure interessante, ma non si capisce il motivo del gesto di Maya. Qualche riga per spiegare meglio questo punto avrebbe sicuramente reso migliore il racconto.

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