venerdì 28 agosto 2015

News

E' da tanto che non postavo su questo blog ** ebbene... sto finendo la stesura dell'ultimo capitolo! Non abbiate fretta, ma sappiate che arriverà *3*

venerdì 23 maggio 2014

Nuova Recensioni *w*

WILL WALKER, uno dei talentuosi scrittori che hanno vinto il concorso dedicato a Maya's Heart ha comprato e commentato i racconti della serie *_* e sembra che gli piacciano!
Un grazie dal profondo del cuore! ❤

A very UNDEAD Xmas (Hellsgate Chronicles #01) AMAZON € 0,99


Rip² - rest in peace... please! (Hellsgate Chronicles #02) AMAZON € 0,99

Maya's Heart (Hellsgate Chronicles #02.5) AMAZON GRATIS

Vorrei ringraziare anche una lettrice affezionata che non ha mai smesso di sostenermi e farmi sorridere... si tratta di ROMY RIVA, che ho conosciuto grazie al primo racconto di Hellsgate... il bello di questo lavoro/passione è proprio questo, la possibilità di poter conoscere persone fantastiche come Romy... anche per te, un grazie dal profondo del cuore! ❤

Maya's Heart (Hellsgate Chronicles #02.5)



venerdì 4 aprile 2014

HGC #02.5 - Spin-off

HELLSGATE CHRONICLES - 3° racconto
Maya's Heart
AUTORE: Violet Nightfall
GENERE: Horror//survivor//humor
PREZZO: GRATIS
PAGINE: 63
LINK (Amazon - lo si troverà nei prossimi giorni anche su tantissimi altri store): LINK
SINOSSI: "Quando il mio incubo ebbe inizio, era inverno e pioveva a dirotto. Gli alberi mostravano senza pudore le teste spoglie, reclinandosi sulla strada come vecchi dormienti. A terra, un manto di foglie rosse, riportava l’immagine di un lago di sangue, doloroso dazio da pagare a ogni gelata. Odiavo l’inverno, il freddo che inaspettato ti coglie, una coperta gelata che rallenta ogni forma di vita, bloccandola un istante prima della morte... Stupidamente, addossavo la colpa di ciò che mi stava accadendo all’inverno e alla sventura che porta con sé; quando hai diciassette anni, non pensi che il mondo ti possa crollare addosso, che tutte le tue certezze possano venir spazzate via da una semplice folata di vento, eppure era proprio così. Logan, mio fratello maggiore, era scomparso da ben due giorni ma nessuno in paese lo cercava o si ricordava più di lui, nemmeno mia madre... come se non fosse mai esistito. Tutti lo avevano dimenticato, tutti tranne me... io non dimentico... mai!"

Benvenuti a Hellsgate, dove l’ospitalità della gente, la prelibatezza culinaria e la tranquillità che ivi si respira, vi faranno desiderare di restare in eterno.
Uno speciale incentrato sulla figura di Maya (personaggio già incontrato nel secondo capitolo della saga) e sulla sua storia. Come ha fatto a finire a Hellsgate? E che cosa si nasconde dietro la figura degli Architetti? Questo e altro nello spin-off dedicato a S. Valentino. In appendice, i racconti vincitori del concorso indetto sulla pagina FB di Hellsgate. Insomma, un ebook da non perdere!

BLOG AUTORE: My Romantic Heroes

PAGINE DEDICATE ALLA SERIE: Facebook

BLOG SERIE: Hellsgate Blog

Maya's Heart è uscito!!

GRATIS
Maya's Heart - spin-off della serie Hellsgate Chronicles dedicato a uno dei suoi personaggi -  è uscito oggi! Se vi va di leggerlo correte a comprarlo *_*
In appendice i racconti di: Alessandra Paoloni, Will Walker, Daniela Iannuzzi e Anita Blake!

"Quando il mio incubo ebbe inizio, era inverno e pioveva a dirotto. Gli alberi mostravano senza pudore le teste spoglie, reclinandosi sulla strada come vecchi dormienti. A terra, un manto di foglie rosse, riportava l’immagine di un lago di sangue, doloroso dazio da pagare a ogni gelata. Odiavo l’inverno, il freddo che inaspettato ti coglie, una coperta gelata che rallenta ogni forma di vita, bloccandola un istante prima della morte... Stupidamente, addossavo la colpa di ciò che mi stava accadendo all’inverno e alla sventura che porta con sé; quando hai diciassette anni, non pensi che il mondo ti possa crollare addosso, che tutte le tue certezze possano venir spazzate via da una semplice folata di vento, eppure era proprio così. Logan, mio fratello maggiore, era scomparso da ben due giorni ma nessuno in paese lo cercava o si ricordava più di lui, nemmeno mia madre... come se non fosse mai esistito. Tutti lo avevano dimenticato, tutti tranne me... io non dimentico... mai!"
Benvenuti a Hellsgate, dove l’ospitalità della gente, la prelibatezza culinaria e la tranquillità che ivi si respira, vi faranno desiderare di restare in eterno.
Uno speciale incentrato sulla figura di Maya (personaggio già incontrato nel secondo capitolo della saga) e sulla sua storia. Come ha fatto a finire a Hellsgate? E che cosa si nasconde dietro la figura degli Architetti? Questo e altro nello spin-off dedicato a S. Valentino. In appendice, i racconti vincitori del concorso indetto sulla pagina FB di Hellsgate. Insomma, un ebook da non perdere!

venerdì 28 marzo 2014

CONCORSO HELLSGATE CHRONICLES - Racconto #10

TI HO DESIDERATO TANTO
di Debora Scarico

«Vieni Lucas, andiamo dove nessuno potrà disturbarci» lo invitò Maya.
Quella festa era troppo caotica per i suoi gusti, aveva bisogno di un posto dove starsene tranquilla insieme al suo nuovo compagno. Si erano conosciuti da poco ed entrambi si erano iscritti alla stessa accademia, anche se frequentavano corsi diversi. Lui, giovane e affascinante, le era piaciuto al primo sguardo. Maya desiderava passare tutta la serata in stretta intimità con Lucas, dopotutto era la festa degli innamorati. Erano stati invitati a un raduno di coppiette organizzato da alcuni studenti della stessa scuola. Il proprietario della villa, dove i ragazzi stavano festeggiando, aveva devoluto l'immobile all'accademia, per ospitare le attività organizzate dagli studenti stessi. La ragazza si era aspettata che a un certo punto della serata ogni coppia si sarebbe appartata senza dare troppo nell'occhio, ma al contrario si era rivelata una vera e propria orda, un ammasso di corpi saltellanti a ritmo di musica. Maya non voleva questo, il suo obbiettivo era un altro.
«Dove vorresti andare?» le domandò il giovane studente.
«Ovunque, purché lontano da loro!» rispose la ragazza. «Non ho intenzione di passare la serata in mezzo a questo bordello!»
«Bé, se devo essere sincero nemmeno io ho intenzione di passare la serata in quel modo!» affermò Lucas.
«E come la vorresti passare?» chiese Maya con un pizzico di maliziosità.
«Tu che dici?» ribatté il ragazzo fissandola con uno sguardo discutibile.
Salirono al piano superiore di quella lussuosissima villa. C'erano molte stanze lungo il corridoio e si precipitarono verso la prima. Il giovane aprì la porta, e vi entrò dopo la compagna, chiudendosela alle spalle. Il maestoso letto, in stile vittoriano, suscitò stupore negli occhi dello studioso che rimase imbambolato ad ammirarne lo splendore. Maya lo prese per mano e lo invitò a seguirla su quel giaciglio.
«Che fai, perdi tempo?» ridacchiò la studentessa.
«Chi, io? Scherzi?» rispose Lucas.
La ragazza lo fece sdraiare sul letto. Prese, da una tasca dei suoi pantaloni, dei lacci di cuoio che si era portata dietro per l’iccasione e legò i polsi del compagno alle sponde del letto. Era lei a condurre il gioco, Lucas glielo permetteva. Gli sbottonò la camicia, il partner chiuse gli occhi in attesa di sentire il tocco delle sue dita sulla pelle. Lei gli fece dono di quel piacere, ma non lo fece durare a lungo…
Con una mano accarezzò il petto nudo del compagno, e con l'altra tirò fuori dai jeans un coltello a serramanico. Appoggiò la lama affilata sul petto di Lucas e, con una perfezione chirurgica, tagliò il tessuto epidermico del giovane che avvertì nell’immediato il dolore pungente, spalancando gli occhi. Un grido riempì l’aria. Maya vide il malcapitato sobbalzare sul letto, l'espressione sul viso pieno di ansia e incredulità, dei rivoli di sangue cominciarono a fluire dalla ferita. Lo sventurato prese a dimenare le gambe ancora libere obbligandola ad allontanarsi da lui, ma la ragazza era decisa a vincere quella battaglia e lo pugnalò con brutalità su una coscia L'urlo di Lucas oltrepassò le pareti di quella stanza, ma lei sapeva che i lamenti del giovane non sarebbero mai stati uditi al piano di sotto, tutto quel frastuono provocato nell'enorme salone era una perfetta copertura.
«Maledetta!» gridò Lucas.
Lo fissò deliziata, ma sapeva che doveva sbrigarsi, quella festa non sarebbe durata ancora per molto, doveva porre fine a tutto il prima possibile. Prese a pugnalarlo con ripetizione su tutto il corpo, uccidendolo. La coperta del letto si tinse di un rosso scarlatto. Con le dita penetrò nella ferita sull'addome e la aprì con estrema freddezza. Afferrò le viscere liberandole sulla coperta del letto, infilò una mano nella cassa toracica e ne uscì imbrattata di sangue, con il cuore del ragazzo fra le dita. Fissò per l'ultima volta il viso del suo amante, poi contemplò l'organo estratto da quel corpo straziato e gioì della sua vincita.
«Eccoti finalmente, ti ho desiderato tanto...»

BIOGRAFIA AUTORE
DATI
NOME: Debora
COGNOME: Scarico
E-MAIL: liberadicreare@libero.it
PAGINE FACEBOOK: 1 - 2 - 3

NOTE BIOGRAFICHE
Nata a Milano, ha sempre amato leggere libri fantasy e l'arte in ogni sua forma. Nasce come illustratrice/disegnatrice, ma anche sceneggiatrice di fumetti e adora poter scrivere, raccontare. Un suo breve racconto è stato pubblicato nel Dicembre 2012, in un'antologia di racconti Natalizi.
Ha frequentato un biennio presso la Scuola del Fumetto di Milano, dal 2008 al 2010.
Ha partecipato a diversi concorsi di illustrazione/fumetto, vincendone un paio:
* Pubblicazione di una breve storia a fumetto in un'antologia edita da edizioni Tiligù.
* Nel 2011 si è classificata 1° nella Cat. Senior, al concorso di fumetto di Tricase Comics, Lecce.
* Una sua illustrazione è stata pubblicata sul Messaggero all'interno di un articolo.
* Alcune sue illustrazioni sono state pubblicate all'interno di una trilogia Fantasy, dello stesso autore, editi da Il Ciliegio Edizioni.
* Nel 2012 pubblicazione di una tav. a fumetto all'interno di Speechless Magazine n° 0, rivista online. LINK
* Menzioni varie.
* Di prossima pubblicazione per l'antologia “Sono una Strega”, tre poesie e due illustrazioni, edita da GDL.
* Di prossima pubblicazione, un suo pensiero da condividere, per l'antologia “Condividi un'emozione” edito dalla Butterfly Edizioni.
* Nel 2013 pubblicazione di un suo breve racconto Free, edito da La Mela Avvelenata BookPress; LINK
* Una sua illustrazione è stata inserita nel romanzo “Il Falco di Maggio” di Elisabetta Bricca, edito da La Mela Avvelenata * Di prossima pubblicazione un fumetto; LINK e un suo racconto all'interno dell'antologia U.I.L. entrambi editi da La Mela Avvelenata BookPress.

VOTO E RECENSIONE: ★★★☆☆ (3)
a cura di Susan Mikhaiel
Sintassi: 2
Forma: 4
Contenuto: 2

La sintassi è po’ caotica, principalmente per via della punteggiatura da rivedere.
La forma è ok, forse qualche shiftata in più non avrebbe guastato.
Il contenuto sarebbe stato pure interessante, ma non si capisce il motivo del gesto di Maya. Qualche riga per spiegare meglio questo punto avrebbe sicuramente reso migliore il racconto.

CONCORSO HELLSGATE CHRONICLES - Racconto #09

LA NOTTE MALEDETTA
di Marianna Calandra

Ormai sono già le 17:00 del pomeriggio e tra mezz’ora si chiuderanno i cancelli del cimitero. Devo sbrigarmi se voglio trovare la tomba di Jonathan! Ma, nel frattempo in cui mi metto alla sua ricerca, i cancelli si chiudono e tutte le persone che pochi istanti prima erano intorno a me svaniscono nel nulla.
A questo punto sembra essere del tutto inutile chiedere aiuto! Passano le ore e inizio a sentire dei lamenti avvolti dal buio circostante, ed alcune urla. Nella parte centrale del cimitero -affianco alla chiesa- vi è una sorta di torre con un orologio, che quando suona la mezzanotte i lamenti aumentano. Così noto che tra le tombe si intravedono alcune ombre; lentamente sento dei passi dietro di me, ma non riesco a muovermi: rimango pietrificata! Due istanti dopo noto con la coda dell’occhio la mano putrefatta di uno zombie appoggiarsi su di me, però viene respinta allo stesso tempo da una sorta di campo magnetico, una specie di sfera di energia. Non urlo per evitare di attirare l’attenzione … se solo la chiesa non fosse chiusa, potrei tuttavia trovarvi riparo! Ma sembra non essere un problema, perché come in una visione vedo apparire di fronte a me proprio lui: il ragazzo che ho sempre amato.
"Livia, non devi aver paura ci sono io con te e non ti lascerò mai da sola!"
"Jonathan, sei davvero tu?"
"Si Livia, sono io. Ascolta: so che oggi è il giorno di S. Valentino e sei triste perché io non ci sono più, ma non devi esserlo. Tu non sarai mai sola, ogni volta che avrai bisogno di me io sarò lì con te!"
Mi saluta con una carezza e poi scompare.
Finalmente il sole si risveglia e gli zombie scontenti del loro risultato tornano a dormire, o almeno credo. I cancelli si riaprono: così ritorno libera, con la consapevolezza che lui è sempre con me. Ma, non appena mi accingo ad uscire dal cimitero, sbuca una mano dal terreno che mi afferra per una gamba trascinandomi sottoterra, dove si trova il loro nascondiglio.
"Nessuno può sfuggirci: ogni notte non può non esserci una vittima da trasformare in uno di noi, e qusta notte toccherà a te."
"No, io non diventerò mai una di voi, lasciatemi!"
Devo trovare una soluzione: non posso trasformarmi in una zombie; sarebbe meglio morire subito, così almeno avrei la certezza di poterlo riabbracciare! Se non sbaglio, credo di aver sentito dire una volta da mia nonna che l’unico modo nel quale uno zombie possa svanire sia strappargli il cuore e immergerlo nell’acqua benedetta. Così facendo dovrebbe evaporare e con esso lo zombie in questione, che fortunatamente è rimasto solo, perché gli altri sono tornati nelle loro tombe aspettando che ritorni la notte. Credo di potercela fare: una volta strappatogli il cuore, non mi resta che portarlo nella Chiesa al centro del cimitero; lì troverò sicuramente dell’acqua benedetta, ed ormai è giorno, sarà quindi aperta.
"Sei pronta? E’ arrivato il momento."
Mi afferra il collo, portandomi alla bocca una coppa con dentro non so cosa.
"Che cosa c’è lì dentro?"
"Del sangue unito a polvere di ossa: occorre per giungere alla trasformazione."
Prima che io possa berne anche solo una goccia, cerco di afferrare qualcosa per scagliargliela in testa e ci riesco. Mentre resta stordito per alcuni secondi cerco un coltello e, per quanto la mano mi tremi, inizio ad incidere riuscendo infine a strappargli via il cuore dal petto; ma ecco che in quel preciso istante riapre di colpo gli occhi, facendomi cadere l’arma di mano. Riprendo velocemente il coltello e lo pugnalo più volte ma -come volevasi dimostrare- è tutto inutile; in seguito noto una sporgenza che si affaccia su di un dirupo: so perfettamente che non soccomberà, ma almeno mi permetterà di guadagnare tempo. Lo scaraventò giù e cerco velocemente di uscire dal terreno, correndo poi al limite delle mie forze in direzione della Chiesa con il suo cuore in mano, ma trovo la porta principale chiusa; senza pensarci due volte mi dirigo all’entrata secondaria che porta alla sacrestia e finalmente trovo l’acqua che mi serviva. Sono consapevole che ucciderne uno solo non basterà, tuttavia -sempre grazie a mia nonna- so di una leggenda: se prima di immergere il cuore nell’acqua lo maledico, posso almeno limitare le loro uscite ad una volta all’anno. Ciò dovrebbe avvenire nel giorno in cui viene pronunziata la maledizione: a S. Valentino. Quando finalmente torno a casa, tiro un sospiro di sollievo, con la consapevolezza di aver cambiato le regole del gioco. So di dover dire grazie a Jonathan, se sono ancora viva: mi ha promesso che non mi lascerà mai sola.

BIOGRAFIA AUTORE
Marianna Calandra è nata il 17/12/1997 a Eboli (SA), abita a Campagna (SA) in via ferrari n. 3 e frequenta l'istituto professionale I.P.S.I.A. di Oliveto Citra (SA).

VOTO E RECENSIONE: ★★☆☆☆ (1,6)
a cura di Ornella Calcagnile
Un racconto che da un po’ troppe cose per scontate. La ragazza dice “zombie” come se dicesse “cioccolato”. La nonna le parlava di zombie? Trova un coltello nel nulla? Devo immaginare che si viva in un mondo dove gli zombie siano all’ordine del giorno? Gli accadimenti sono un po’ campati per aria devo dire, tutta la sequenza avrebbe avuto un senso con un background. Ad esempio se ci fosse stata un’introduzione del tipo: “…da anni le persone della mia città, di notte, scompaiono misteriosamente, per questo è stato fissato un coprifuoco… Jonathan aveva fatto tardi quella sera e sparì, così come gli altri, per poi esser ritrovato senza vita al cimitero, dove sono ritrovati tutti… Si credeva che il camposanto fosse maledetto, si credeva negli zombie...”, Insomma io avrei inserito un preambolo del genere per motivare il brano. L’idea degli zombie che trasformano le vittime tramite un rituale è nuova ed è carina, peccato non sia stata sfruttata bene, l’insieme poteva essere originale e una botta di vita nel genere zombie. Mi spiace tantissimo perché, per me, questo testo ha del potenziale.

CONCORSO HELLSGATE CHRONICLES - Racconto #08

MY ZOMBIE VALENTINE
di Alessia Ghezzi

Parte prima

Seduta sul mio letto, lascio correre lo sguardo sui meravigliosi paesaggi dipinti a mano da me e da mio padre anni prima, appena terminato il trasloco in questa casa posta ai margini della tranquilla cittadina dove ci siamo trasferiti a seguito della prematura scomparsa di mia madre. Di comune accordo, avevamo deciso di abbandonare la metropoli e cercare un luogo più tranquillo dove ricominciare, pur sapendo che, anche abbandonando la nostra vecchia casa, i ricordi sarebbero comunque rimasti vivi: l'amore ha una forza indescrivibile.
Proprio in questa piccola cittadina, ho avuto l'occasione di conoscere Declan, il ragazzo meraviglioso con cui sto uscendo da qualche tempo a questa parte. Ci è voluto un po' perché prendessimo il coraggio di avvicinarci, prima come semplici amici, poi per dichiararci il nostro amore reciproco. Ora siamo felici e progettiamo insiee il nostro futuro, certi che niente e nessuno potrà mai separarci.
In quel preciso istante, il volume della televisione inizia ad arrivare forte e chiaro alle mie orecchie. Mi alzo dal letto e scendo di corsa le scale, piombando in salotto. Mio padre è in piedi davanti allo schermo e stringe con forza nelle mani il telecomando, che potrebbe rompersi da un momento all'altro.
“Papà, cosa succede? Perché hai alzato così tanto il volume?”
Lo vedo voltarsi verso di me, e quello sguardo la dice più lunga di qualsiasi parola. Non mi aspetto che si spieghi, invece lo fa:
“È arrivato anche qui, il contagio ha iniziato a colpire anche qui, cinque mesi fa... e nessuno ha detto nulla! Hanno tenuto la cosa nascosta, fino ad oggi. Potrebbe essere già troppo tardi, potremmo perdere tutti la nostra coscienza!”
Non mi importa di quello che sta dicendo l'inviata del telegiornale, come non mi importa del coprifuoco o dei controlli, devo sapere se Declan sta bene. Prima che mio padre possa fermarmi, corro da lui. Per fortuna, le nostre abitazioni non sono lontane e in due minuti arrivo davanti al vialetto di casa sua. La porta è spalancata e questo è un cattivo segno. Mi addentro con cautela, mi muovo tenendo le orecchie ben tese, e quando mi appare il salotto sobbalzo: è una devastazione totale e un timore inizia a farsi strada in me.
Mi volto e inizio a correre verso la porta principale della casetta. Sono quasi fuori, quando, davanti a me appare proprio Declan.
Mi sento sollevata... fino a quando non noto i suoi occhi: non più di quel meraviglioso verde che li ha caratterizzati fino a qualche ora prima tornando da scuola, ma vitrei. Sembra cieco ma so che ci vede benissimo quello è uno dei tratti distintivi di uno zombie, oltre al colorito malsano della pelle. Conosco quei dettagli a memoria a furia di vedere e rivedere servizi ai telegiornali. Caccio un urlo, mi volto nuovamente e corro verso la porta di servizio mentre sento lacrime calde solcarmi il viso e la sua voce implorarmi di aspettare.
L'ho perso, per sempre. Nonostante questo, l'amore che provo per lui non si spezza, anzi, lotta contro altri sentimenti che cercano di impadronirsi di me. Mentre sto tornando velocemente verso casa, sento degli sguardi che mi seguono e sapendo da quali creature provengono i brividi iniziano a corrermi lungo la schiena. La paura prende il sopravvento e spero di varcare la soglia prima che uno di quei cosi, di quegli zombie, riesca ad avvicinarsi a me e portarmi via tutto ciò che mi tiene in vita. Vedo la porta di legno bianco di casa, ancora qualche metro e ci sono, mancano pochi passi quando mi sento afferrare per i capelli. Vengo trascinata indietro da una forza brutale, sto per perdere le speranze di potermi salvare... quando nella cornice dell'entrata di casa appare mio padre, fucile alla mano e inizia a sparare all'impazzata sugli zombie.
Questo distrae il mio aguzzino e la presa si allenta. Mi divincolo e fuggo da lui.
“Corri Sam, presto!”
Le mie gambe cercano di andare più veloce che possono e alla fine, con mio grande sollievo mi trovo tra le braccia di mio padre, sollevata di avercela fatta a salvarmi, almeno per questa volta.

Parte seconda

Sto dormendo un sonno agitato; dopo la scoperta che ho fatto non potrebbe essere altrimenti. Sudo e mi rigiro nel letto senza che me ne renda bene conto, fino a che un incubo mi sveglia di soprassalto. Volto la testa verso le cifre luminose dell'orologio posto sul mio comodino: le 2.30 del mattino e a quel punto mi rendo conto che da poco è iniziato il 14 febbraio, il giorno di S. Valentino, il giorno degli innamorati. Quest'anno, però, per me può essere solo il giorno del lutto, dopo aver scoperto di aver perso la mia anima gemella.
Mi metto a fissare le stelle sul soffitto dipinto, sperando che il sonno torni a farmi visita presto, ma vedo i minuti passare inesorabili.
Poco dopo, sento il campanello di casa suonare e i passi di mio padre lungo il corridoio. Chi può essere a quest'ora della notte? Le luci di casa si accendono una dopo l'altra e i suoi passi scendono le scale.
Quando apre la porta, la voce concitata di Declan giunge alle mie orecchie. Improvvisamente, nonostante il mio terrore, qualcosa di inspiegabile e profondo si risveglia in me, non voglio perderlo! Spero di non sentire lo sparo che porrebbe fine alla sua vita, (accanto alla porta teniamo un fucile, di questi tempi non si sa mai) e tremo al pensiero.
Poco dopo passi veloci lungo le scale mi fanno tendere ancor di più le orecchie:
“Torna indietro, non osare fare un altro passo”
Nessuna risposta, segno evidente che non ha intenzione di ascoltarlo. È questione di secondi, e la porta di camera mia si spalanca all'improvviso. Vedo mio padre tenere saldo per il braccio il mio ragazzo.
“Non osare avvicinarti a lei, mostro!”
Declan si divincola, mentre è già voltato verso di lui.
“Mi dia almeno una possibilità per dimostrare che non voglio farle del male!”
“Giuro sulla mia vita che se osi torcerle un capello ti strapperò il cuore dal petto, come avrei dovuto fare subito quando ti ho aperto la porta!”
“Non le farò alcun male, sono altre le mie intenzioni.” Lo guardo avanzare verso di me, in un misto di eccitazione e paura. Mi faccio piccola sul letto, ma quando lo vedo inginocchiarsi ai piedi dello stesso rimango stupita come poche volte nella vita: Declan mi fissa con un' espressione di speranza, e quello che leggo nei suoi occhi è Amore puro. Delicatamente, tira fuori dalla tasca del maglione sgualcito che indossa una scatoletta di velluto blu, non credo ai miei occhi
“D-Declan...?” È tutto ciò che riesco a dire, mentre il mio cuore accelera come impazzito.
“So che ai tuoi occhi non sono più quello che ero fino a qualche ora fa, ma per me non è cambiato assolutamente nulla, Sam...” Quella pausa mi mette in ansia, non so davvero cosa aspettarmi. “... Il mio aspetto non è dei migliori, ora, ma... quello che provo per te non è cambiato. Ti amo, anche più di prima” Solleva il coperchio della piccola scatola ed al suo interno vedo un anello. Riluce più di tutte le stelle del firmamento, grazie ai due brillanti posti ai lati di uno splendido zaffiro centrale. “Voglio passare il resto della mia vita con te” Quell'affermazione scatena ogni sorta di sentimento e mi ritrovo a piangere come una bambina, mio padre guarda sbigottito la scena.
“Mi vuoi ancora, Sam?”
Annuisco, mentre pronuncio un flebile sì che mi esce roco. Declan mi prende delicatamente la mano sinistra nella sua e fa scivolare sull'anulare l'anello prima di prendermi tra le sue braccia. Mi abbandono contro il suo petto e mi sento più sicura li che in qualsiasi altro luogo del mondo. Due dita mi prendono delicatamente il mento e mi fanno sollevare la testa. I miei occhi si perdono nei suoi per qualche istante. Vedo la luce dell'amore brillare al loro interno.
“Ti amo, Sam.”
“ T-ti amo anch'io... Dec.”
Chiudo gli occhi, e pochi istanti dopo il più dolce dei baci si posa sulle mie labbra. Ora ci siamo solo io e lui, il resto del mondo non conta più.

RINGRAZIAMENTI
Se questo racconto è giunto ad una conclusione e non è stato posto in un cassetto come i miei precedenti tentativi, lo devo a delle persone straordinarie che mi hanno incoraggiata ad andare avanti e a non abbattermi nonostante tutto e a perseguire nel mio sogno per cui devo ringraziare con tutto il cuore Sheila Muggiasca, Barbara Bolzan, Jessica Maccario, Argeta Brozi, Aurora Morosin e Maria Mancuso, vi voglio bene. Spero di non aver dimenticato nessuno, in caso contrario chiedo scusa.

BIOGRAFIA AUTORE
Mi chiamo Alessia, ho 31 anni, vivo in Svizzera e lavoro come aiuto cucina in una scuola dell'infanzia. Questa è la prima volta che partecipo ad un concorso di scrittura.

VOTO E RECENSIONE: ★★★☆☆ (2,8)
a cura di Elena Emily Lightmoon
Questo racconto mi ha colpita, chi lo ha scritto è riuscito ad assemblare tutti gli ingredienti indispensabili a creare enfasi, paura, smarrimento. La capacità descrittiva e la trama che incalza veloce, si mescolano perfettamente ai protagonisti, all'accadere delle situazioni ed infine l'epilogo, un lieto fine romanticissimo conferisco a questo racconto un'armonia particolare, rendendolo infinitamente piacevole.